Little Miss Sunshine

Little Miss Sunshine è un film del 2006 entrato ormai nel cuore di molti cinefili e non. Chi non ha mai visto almeno una volta il bel faccino di Olive, la bimba di 7 anni che da sempre sogna di partecipare ad un concorso di bellezza? La sua famiglia è un po’ sgangherata: il padre tiene conferenze semideserte sui cosiddetti nove passi per raggiungere il successo, il fratello ha fatto voto di silenzio finché non potrà frequentare l’Accademia Aereonautica, il nonno sniffa eroina, lo zio Frank (un meraviglioso Steve Carell) ha da poco tentato il suicidio e la madre si fa in quattro per star dietro a tutti.

Ciò che più o meno li unisce è l’affetto per la piccola Olive e così tutti insieme partono con un vecchio furgoncino alla volta del concorso nazionale della California Little Miss Sunshine. Durante il viaggio ne capiteranno di tutti i colori e tra lacrime e risate questa famiglia dovrà rimboccarsi le maniche e inventare originali soluzioni a problemi altrettanto originali.

Quello che il padre ha sempre cercato di insegnare alla sua famiglia è che il mondo si divide in vincitori e perdenti e che loro – gli Hoover – dovranno sempre lottare per essere dei vincenti. Basta impegnarsi, dice. La verità è che nessuno di loro lo è davvero: lui stesso non riesce a far pubblicare il libro a cui stava lavorando, il figlio non potrà pilotare aerei perché daltonico, Frank sente che tutta la sua vita è un grande fallimento.

Olive non è una reginetta di bellezza ma ha sempre creduto nel suo sogno. Ora però ha paura di fallire, ha paura di essere una perdente. Ma ciò che il nonno le dice le fa capire che il padre non ha ragione: il mondo non è diviso in vincitori e perdenti e non c’è niente di male a perdere ogni tanto, a mettersi in gioco, rischiare e fallire.

“Sai chi sono i perdenti? I perdenti sono quelli che hanno così paura di non vincere che non ci provano nemmeno.”

Il viaggio in pulmino, le avventure e disavventure che devono affrontare, il concorso di bellezza che non va assolutamente come si aspettavano. Tutto questo è un’occasione perché la famiglia diventi più unita. È un’occasione perché Olive insegua il suo sogno ma anche perché impari che l’importante è provare e non importa se poi si vince o si perde: bisogna essere sempre fieri di aver provato e bisogna sempre essere pronti a provare ancora. Il viaggio è un’occasione perché anche tutti gli altri imparino questa lezione: il fratello, lo zio e il padre in particolar modo.

Essere se stessi, dare valore alle cose importanti, provare e riprovare senza mai darsi per vinti, senza mai mollare. Questo imparano gli Hoover. Con leggerezza e allegria, non con pesantezza e tristezza. Il sorriso nasce spontaneo quando si guarda Little Miss Sunshine. Quella bambina è davvero la bambina più bella che esista perché irradia una luce tutta sua, una luce fatta di gioia e spontaneità, sicurezza e determinazione, bontà e gentilezza. Lei crede nel suo sogno anche quando il sogno non c’è più. Non potrà più gareggiare ad alcun concorso di bellezza in California ma non è certo la fine del mondo! Lei è fiera di se stessa, la sua famiglia è fiera di lei. E ciò che più conta è che tutti quanti si sono divertititi insieme. Niente pressioni, niente delusioni e niente tristezza. Solo la gioia di ballare spensierati tutti quanti insieme.